È questo il motivo per il quale Schlosser v'introdusse il Pliopithecus del miocene, e denominando Propliopithecus il nostro Eoanthropus hypotheticus. Ma il Pliopithecus è un vero antropoide e non può essere uno stadio avanzato verso il tipo Homo, come io ho facilmente dimostrato. Malgrado la grande separazione di tempo dall'oligocene alla fine del pliocene e l'assenza di forme intermedie progressive, io credo che si debba accettare quel fatto, attendendo che il tempo con nuove rivelazioni colmi la lacuna, che invero è grande.
Supposto che il fenomeno si compia, noi consideriamo questo avvenimento quello che costituisce l'evoluzione di Homo e non la trasformazione da antropoide, da Simiae ad Homo, come si era ammesso e si ammette finora. Questo fenomeno e questo concetto sarebbero avvalorati da quanto si conosce della evoluzione di alcuni animali, come il cavallo, il camello, l'elefante ed altri ancora, che hanno avuto origine nel terziario antico con forme tipiche iniziali, e si sono elevati ai tipi completi notissimi, passando per le forme intermedie senza mutar di tipo, ma perfezionandosi: ciò è la vera legittima evoluzione, che non implica trasformazione, come fu intesa erroneamente da Haeckel e da altri evoluzionisti. Boule stesso ha ammesso questo concetto per l'Uomo, ma vuole documenti sicuri, ineccepibili; ma in mancanza di tali documenti che tutti accetterebbero facilmente, per ora bisogna contentarsi di quelli che presentano la maggior probabilità, come quelli da me sopra indicati coi titoli di Eoanthropus(31).
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