Cranio di Talgai, Australia.
Cranio di Boskop, Africa del Sud.
Dalla tabellina precedente si rileva che verso la fine del pliocene e nel quaternario inferiore esistevano forme della famiglia umana di due tipi, direi, cioè una con caratteri così sviluppati da eguagliare le forme viventi di razze superiori, se non con assoluta identità certamente con approssimazione. Tali sono gli scheletri di Castenedolo, il cranio dell'Olmo, lo scheletro di Galley Hill e infine il cranio di Piltdown. La mandibola di Heidelberg ha, invece, caratteri che l'allontanano dalle forme viventi e da quelle della stessa epoca. Certamente i quattro documenti del quaternario antico non sono contemporanei nel senso assoluto, ma appartengono a varie fasi del periodo, difficili a stabilire con precisione; ma ciò non diminuisce il valore dell'epoca cui sono attribuiti. La loro apparizione nelle formazioni dove i documenti sono stati trovati, non implica affatto che in quel medesimo periodo si siano formati, la loro origine deve essere anteriore alla loro apparizione come fossili, e quindi deve ammettersi che questa origine, come ultima evoluzione, deve essere stata nell'epoca pliocenica, specialmente se accettiamo l'ipotesi di Eoanthropidae fra l'eocene e l'oligocene, come abbiamo sopra premesso.
Nel medio quaternario si sono trovati tre differenti tipi umani, quello di Neandertal, che ha lasciato tracce e residui copiosi con una larga distribuzione geografica in Europa, Spagna, Francia, Germania, Balcani; inoltre un tipo che ha molti caratteri comuni con un numeroso elemento della popolazione egiziana delle più antiche dinastie; e infine il magnifico tipo grande detto di Cro-Magnon.
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