Se io levassi un grido, risponderebbero? verrebbero con me? Alcuni sì, ma altri fuggirebbero, e forse m’arresterebbero! Oh, andare a la forca per un grido? E poi i fucili sono scarichi!”. Così mi cadevano le braccia, e rimanevo immobile, finché l’istruttore mi scuoteva gridando: “Portare armi!” Se fra tanti ci erano altre teste che bollivano come la mia io non so, ma certo una testolina di fiori come quella che avevo io allora non l’avresti trovata sul busto di ogni cristiano.
IX - Una cattedraLa setta non m’impediva che io attendessi alle mie faccende ed ai miei studi, né gli studi e le faccende m’impedivano di attendere a quella cara fanciulla che io adoravo. Un giorno per una via la incontrai che andava con una monaca e mi parve un’angeletta: e mi sparì dagli occhi, ma mi rimase nella mente e nel cuore. La rividi dopo un anno, e seppi che abitava non lungi da casa mia, e viveva ritiratissima, che la monaca era sua educatrice, e che i suoi genitori, persone modeste e tutti di chiesa, volevano consacrarla in un chiostro. Io me ne innamorai perdutamente, e non potevo altro che vederla in qualche chiesa e di lontano: e mi dissero che tra breve non l’avrei neppure veduta, perché la sua famiglia la chiudeva in un monastero. “Oh questo non sarà,” dissi io; e un giorno mi presentai ai suoi genitori e la chiesi in moglie. Non mi ci volle poca fatica a vincere i loro scrupoli e a persuaderli, perché non volevano maritarla, ed ella stessa voleva far vita divota. Infine mi dissero che sì, ma quando sarei stato nominato professore.
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Portare
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