” Ci ebbi una quistione lunga che non è decisa ancora: anzi ogni buon catanzarese tiene per i due briganti, e non so come non gli hanno messi tra i santi protettori della città.
Essendo la città posta dove la terra d’Italia è più stretta e come strozzata tra il mare Ionio ed il Tirreno, è battuta continuamente da venti che tolgono agli abitanti la pena di spazzarla, rendono l’aria pura, ma variabile, e i cervelli mobili e facili a dare di volta. Le case non so né belle né grandi e si abita per lo più in baracche fatte di legno dentro e poca fabbrica fuori per difendersi dai terremoti. La Calabria è il paese dei terremoti: ogni città, ogni terricciuola ti presenta vestigie di rovine, e non passa anno che nella stagione di primavera o di autunno la terra non tremi. Era il colmo di una notte ed io dormivo in una stanza, presso la quale era un’altra famiglia: fui scosso da un rumore come di venti carri d’artiglieria che passassero insieme per via; odo alcune voci gridare: “San Vitaliano, aiutateci” sento il letto tremare, e m’accorgo del terremoto. Saltammo dal letto, prendemmo alcuni panni, e fuori in una piazzetta dietro la casa dove si raccolse anche l’altra famiglia. La città fu piena di rumori, di voci, si aspettava la replica, ma non venne: vennero amici e conoscenti che avevano una certa familiarità col terremoto, e andavano facendo visite, e celiavano. La scossa fu leggiera, e si passò la notte in veglia: ma quando le scosse sono gagliarde tutti tremano, un grido spaventevole esce della città, e tutte le voci chiamano il santo protettore e la Vergine.
| |
Italia Ionio Tirreno Calabria San Vitaliano Vergine
|