Pagina (94/271)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sempre e dovunque è stata una peste non conosciuta prima, il popolo che vede un subito morire e non sa come e perché, crede sempre che sia veleno, e ne accagiona i nemici, se ne ha, o quelli che egli odia. Il nostro popolo credette che fosse veleno e che il governo lo facesse spargere, mandandone le casse agl’intendenti, e questi lo dividessero tra i loro cagnotti i quali lo gittavano nella acque. Credenza sciocca, ma anche le sciocchezze hanno il loro significato in questo mondo. Il popolo credeva che il suo grande nemico era il governo, e lo stimava capace di tutto: questa era la trista verità che stava nascosta sotto tutte le voci e le sciocchezze che furono a quel tempo. Oggi dopo tante invasioni del cholera, pare che nessuno più creda che ci sia veleno; ma lo credevano tutti in Calabria ed in Sicilia, e avvennero fatti terribili. È a desiderare che non torni mai più con quella prima violenza, ché le plebi accecate dalla paura della morte farebbero cose anche peggiori. La paura sconvolge tutti i cervelli, e si fanno e si dicono cose che vanno osservate dai savi come più strane degli stessi fenomeni della peste.
      In Catanzaro, sedente sovra un monte e spazzato da tutti i venti, non ci fu cholera, ma ci fu paura grande e sgomento per le novelle che venivano da ogni luogo, dai paesi della provincia, da Cosenza, da Napoli. Tutti i cittadini si armarono, si messero a guardia alle porte della città, e a drappelli girando pel contado. Ognuno fece sue provvigioni di cibo, e di quelle si nutriva parcamente: se aveva in casa pozzo o cisterna, la chiudeva, e la guardava dì e notte: le fontane pubbliche e le sorgenti erano guardate da due sentinelle ciascuna: camminando per le vie si squadravano biechi l’un l’altro, e se v’era persona sospetta ne seguivano le pedate, gli guardavano le mani, spiavano se portasse cosa sotto i panni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordanze della mia vita
Volume Primo
di Luigi Settembrini
pagine 271

   





Calabria Sicilia Catanzaro Cosenza Napoli