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      I due vincitori, come suole avvenire, tosto vennero a contesa tra loro: il popolo, che era nuovo e forte nella novella vita, distrugge interamente i baroni, e comincia un fiero duello col re, al quale dice: “O ti trasforma o muori”. Il duello cominciò in Francia, poi si sparse in tutta l’Europa, e tutti riguardarono a la Francia. I Borboni non seppero trasformarsi, e forse non potevano perché essendo stati nobilissimi rappresentanti d’un principio non potevano divenire rappresentanti di un altro principio; e però, dopo di essere varie volte caduti e risorti, sono caduti né più risorgeranno. Il popolo vincitore sente il bisogno di riorganarsi, e il riorganamento chiamasi costituzione; quindi ogni grido popolare dice costituzione. Ma quale sarà il riorganamento naturale del popolo, quale la costituzione in cui potrà adagiarsi ed acchetarsi? Questo è il gran problema che non si scioglie con le carte e gli statuti che sono ordinamenti esteriori e posticci; ed ogni popolo ne ha lacerati parecchi, e più di tutti la Francia; ma si scioglierà col tempo e coi travagli, ché il popolo è come il bambino che impara a camminare dopo molte cadute. Il popolo di Francia poi ch’ebbe atterrato il suo re, sfuriò in repubblica, che negò tutto il passato: poi si compose a monarchia militare assoluta, e con le armi dominò l’Europa, ma accorgendosi che la monarchia militare assoluta faceva rivivere un’idea che non deve più vivere, abbandonò l’uomo che la sosteneva. I principi di Europa cercarono di restaurare tutto il passato, e ricondurre i popoli alla soggezione antica: nel 1793 il popolo atterra il re; nel 1815 il re atterra il popolo; sono queste le vicende della lotta ché né l’uno né l’altro può morire ancora.


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Ricordanze della mia vita
Volume Primo
di Luigi Settembrini
pagine 271

   





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