Egli diceva al governo del papa dure parole di biasimo, e mentre sosteneva la causa dei popoli diceva dure parole anche ad essi.” E non v’accorgete che cotesti moti sono intempestivi e funesti? Contro la forza soverchiante non si può altrimenti combattere che col coraggio civile, senz’arme, senza violenza, dicendo ad alta voce a tutti quanti quello che si vuole. Se avete ragione, perché vi mettete dal lato del torto usando la violenza? Le cospirazioni segrete, e le levate di armi non servono più, e fanno gran male al nostro scopo. Leviamo la voce, protestiamo tutti a viso aperto contro le ingiustizie, e noi faremo cadere le armi di mano ai nostri oppressori.
Stavano così le cose quando il 16 giugno 1846 fu eletto papa Giovanni Mastai, che si disse Pio IX; e questi è papa di ventinove anni (1875). Eletto per insigne bontà di animo, non ha mostrato nessuna grandezza di carattere, e pure è stato il primo iniziatore di questo moto che ha trasformato l’Italia, va trasformando l’Europa, e trasformerà tutto il cristianesimo. Gli altri papi non perdonarono mai; egli diede largo perdono, e disse volere governo di giustizia e di amore: gli altri tennero il potere temporale; egli l’ha perduto; dunque o il perdono, la giustizia e l’amore sono cose nocevoli, o quel potere era ingiusto; gli altri se perderono quel potere, lo riacquistarono; lo riacquisterà egli? gli altri lo perderono perché soverchiati dalla forza, e con la forza lo riacquistarono; egli l’ha perduto sopraffatto dalla coscienza generale, e per riaverlo dovrebbe mutare questa coscienza: gli altri che lo perderono per qualche tempo furono scacciati da Roma, e malmenati; egli sta in Roma, onorato, protetto dalle leggi, non più principe ma capo de’ cattolici, e vede stabilito in Roma un governo libero che non trema di lui ma ride e lo lascia parlare, e gli fa carezze come a fanciullo.
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