Pagina (251/271)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ” Con decreti dello stesso giorno fu abrogata la legge elettorale del 3 aprile, richiamata in vigore la legge elettorale provvisoria del 29 febbraio, convocati i collegi pel 15 giugno, stabilito il 1° luglio per l’apertura del parlamento.
      Dunque la costituzione non era abolita; ma l’editto affermava troppo come fanno i bugiardi. Io ritornai in Napoli con la mia famiglia, mandai subito la mia rinunzia al Bozzelli, e ripresi ad insegnare privatamente. Mi rallegrai a riveder vivi e sani parecchi che si dicevano morti, ma ebbi gran dolore per tre giovani perduti. Angelo Santilli di venti anni, con capei biondi e lunghi, grandi occhi cilestri, e una grande mestizia sparsa sul volto, era un entusiasta che parlava al popolo e diceva cose che il popolo udiva ma poco intendeva: si trovò in una casa presso al palazzo Gravina che fu assalito dalle guardie reali, ed egli si pose a letto fingendosi ammalato; ma una scellerata vecchia disse ai soldato: “Questi è il predicatore”, e fu ucciso. Un prete rettore del camposanto mi disse di aver veduto il cadavere ivi portato, che aveva la faccia contratta, contratte le mani, contratte le gambe, e tre grandi ferite di baionetta sul petto ed altre nel ventre. Povero Santilli! Vincenzo Melga, bello, ingegnoso, colto, tornato da un lungo viaggio, fu visto combattere da una casa in via Santa Brigida, e poi non se ne seppe più nuova né vivo né morto. Invano ne cercò amorosamente il fratello Michele Melga: scomparve. Luigi La Vista giovine di alto ingegno e di alte speranze era col padre nell’Albergo dell’Allegria al largo della Carità, e fu ucciso dagli svizzeri innanzi gli occhi del povero padre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordanze della mia vita
Volume Primo
di Luigi Settembrini
pagine 271

   





Napoli Bozzelli Santilli Gravina Santilli Melga Santa Brigida Michele Melga La Vista Albergo Allegria Carità