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      Quel prete Vincenzo Peluso di Sapri aveva ucciso di sua mano il deputato Costabile Carducci, che sbarcava ad Acquafredda tra Sapri e Maratea, e gli aveva reciso il capo, e fattolo asciugare in un forno, lo aveva presentato in un paniere al Re, e non pure non fu punito dell’assassinio, ma ebbe una pensione e carezze molte; e fu punito il procurator generale Pasquale Scura che aveva dato ordine di fargli un processo, e se non fuggiva il povero Scura lo avrebbero arrestato. La moglie del Carducci, che era sorella di Giuseppe del Re, non seppe mai della morte del marito, ed era una pietà a vederla, a udirla che aspettava lettere dall’America dove le avevano detto che si era fuggito il Carducci.
      XXIII - La reazione
      Re Ferdinando fu il primo de’ principi di Europa a cominciare la reazione. Per nostra dissennatezza vinse nel 15 maggio, e ripigliato il sentimento della sua forza, richiamò l’esercito di Lombardia, e subito si volse a domare l’insurrezione di Calabria. Come seppe la disfatta di Carlo Alberto, e il ritorno degli austriaci in Milano nei primi giorni di agosto, egli manda il Filangieri a riconquistare la Sicilia, proroga le Camere, e bandisce lo stato d’assedio in Napoli. Vince Messina con molto sangue, e accetta un armistizio che gli viene proposto ed imposto dall’Inghilterra e dalla Francia: e intanto riforma il suo ministero, dà al Bozzelli come un’offa l’istruzione pubblica, e mette all’interno Raffaele Longobardi, fa prefetto di polizia un Gaetano Peccheneda, brutto e sozzo furfante, prete e sbirro, e schiuma di mariuolo.


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Ricordanze della mia vita
Volume Primo
di Luigi Settembrini
pagine 271

   





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