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      Dopo alquanti minuti entra un vecchio usciere seguito da vari ispettori, da custodi, da sbirri, e con le lagrime agli occhi e con voce tremante legge: "La Gran Corte condanna alla pena di morte Salvatore Faucitano, Luigi Settembrini, e Filippo Agresti," e si fermò. "Proseguite," gli diss'io, "vogliamo sentir tutto." Ed egli proseguì:
      La Gran Corte speciale di Napoli, a voti uniformi,
      Ha condannato e condanna:
      Salvatore Faucitano alla pena di morte, col secondo grado di pubblico esempio, da espiarla in luogo pubblico, ed alla multa di ducati cinquecento;
      Filippo Agresti alla pena di morte col laccio sulle forche, e col terzo grado di pubblico esempio, da espiarla in un pubblico luogo di questa capitale, non che alla multa di ducati mille;
      Luigi Settembrini alla pena di morte col terzo grado di pubblico esempio, da espiarla in pubblico luogo di questa capitale, ed alla multa di ducati seicento;
      Felice Barilla alla pena dell'ergastolo, ed alla multa di ducati mille;
      Emilia Mazza alla pena dell'ergastolo;
      Nicola Nisco alla pena di anni trenta di ferri, ed alla multa di ducati mille;
      Luciano Margherita alla pena di anni trenta di ferri, ed alla multa di ducati cinquecento;
      Francesco Catalano alla pena di anni venticinque di ferri, ed alla multa di ducati cinquecento;
      Lorenzo Vellucci alla pena di anni venticinque di ferri, ed alla multa di ducati seicento;
      Cesare Braico alla pena di anni venticinque di ferri, ed alla multa di ducati seicento;.
      Carlo Poerio alla pena di anni ventiquattro di ferri, ed alla multa di ducati seicento;


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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