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      I soldati stessi cominciarono a riguardarci benignamente, e poi a parlarci di varie cose. Passeggiando io riguardava la felicissima collina di Posillipo, e distinsi il casino che abitavo con la mia famigliuola, dove gustai tante pure gioie: ed additai a Filippo le strade e la campagna dove egli ed io con le nostre mogli ed altri diletti amici facemmo belle e liete passeggiate.
      Stati un giorno innanzi Nisida, la notte partimmo, ed all'alba del giorno 6 febbraio giungemmo a Santo Stefano.
      A Sua Eminenza il Cardinale Cosenza Arcivescovo di Capua
     
      Ringrazio di tutto cuore Vostra Eminenza che con tanto acceso ed apostolico zelo si è adoperato per me e per i miei sventurati compagni Filippo Agresti e Salvatore Faucitano presso la maestà del Re: e ringrazio e benedico Iddio, che ha toccato il cuore del principe con la potente parola del suo pastore. Un partito credendo alle calunnie di pochi sciagurati mi ha detto uomo tristo, ed un tribunale mi ha condannato a morte; nondimeno io ho per me la mia coscienza ed il giudizio di Dio. Vostra Eminenza ben sa che in tempi di civili discordie, il giudizio degli uomini è torbido e confuso, molti buoni compariscono malvagi, e molti malvagi buoni: ma affinché conosca qual uomo io mi sia, e giudichi di me non secondo le voci di poco volgo, ma con quella sapienza e quella serenità di affetti che solo gli uomini evangelici serbano nelle tempeste politiche, si degni di leggere quella difesa che io recitai al miei giudici, i quali pur piansero e mi condannarono.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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