Ma dove io vado errando con la mente? Dov'è il buon volere del governo? dov'è la fede e l'amore? dove troverò questi uomini? E perché io sono qui? Ahi, tutti i nostri mali derivano da un fonte sola. A questo pensiero mi cade di mano la penna, e mi manca il coraggio di seguitare a scrivere queste carte, nelle quali nascostamente, e temendo che non mi sieno tolte, io ho dipinta una minima parte dei dolori che sono chiusi nell'ergastolo, dove sono da tre mesi, e dove non so per quanto altro tempo dovrò miseramente condurre questa mia travagliatissima vita.
Notizie statistiche dell'ergastolo di S. Stefano
Nell'ergastolo di S. Stefano fino all'ultimo giorno del mese di Giugno 1852 stavano settecento cinquantotto condannati, i quali sono distinti così:
Condannati all'ergastolo
631
Condannati ai ferri duri
118
Condannati ai ferri nel presidio, e mandati in S. Stefano per castigo ordinato proprio dal Re
9
758
Stanno in novantanove camerini, dei quali i più larghi sono sedici palmi in quadro. Undici camerini sono addetti ad uso di ospedale. In ciascun camerino stanno otto, nove, dieci, e più condannati: un tempo ve n'erano stivati anche quattordici quando la ciurma passava i mille.
Dal numero totale bisogna togliere ventotto condannati politici, dei quali tredici sono nell'ergastolo, e quindici nei ferri: onde i condannati per delitti sono 730. I politici non sono in luogo separato, ma sparsi nelle celle con gli altri condannati. I soli preti sono divisi da tutti gli altri, e fra essi i condannati a ferri, non portano catena.
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