Venuta la notte ci raccogliemmo in un cantuccio scuro e segreto. "Io vi diceva che non andereste in America, e non ci anderete. Quando sarà finito il rimorchio, e la fregata ci lascerà, e sarem soli in mezzo l'Oceano il capitano dovrà voltare la prua all'Inghilterra, o con le buone o con la forza."
Forza no, figliuol mio: perché noi abbiamo il diritto con noi. Poerio ha scritto una protesta, che sottoscritta da tutti, noi l'abbiamo inviata per la posta, a' consoli francese, inglese e piemontese in Cadice. Pica ha scritto un'altra protesta, che tradotta da Schiavoni in inglese, noi presenteremo al capitano quando saremo soli, nella quale gli diciamo che lo accuseremo innanzi ai tribunali di New York.
Che proteste, papà mio: ci vuol la forza con questo pescecane di comandante: io so come si tratta questa gente. Se non volta la prua lo legheremo.
Piano, figliuol mio: dammi parola che non farai nulla senza il mio consenso, e che mi obbedirai in tutto: dammi questa parola, e poi discorriamo.
Ve la do: mi siete padre, e vi debbo ubbidire.
Va bene, or dimmi come ti trovi qui; chi ti ha aiutato, consigliato,
Ecco qui tutto per filo. Fatto l'esame ed approvato ufficiale, leggo su i giornali la vostra partenza da Napoli, poi l'arrivo in Cadice. Chiedo alla Compagnia Bake ed Adam di darmi un posto sopra uno de' loro vapori o di dar prova di me alla Compagnia che dovrà adoperarmi.
L'hai detto a Panizzi?
Certamente ed egli m'ha prestato dieci lire. Vi vedo, mi nasce un pensiero, e rimango a Cadice: dove saputosi che io sono figliuolo d'uno de' deportati, ho molte carezze da' giovani liberali, fo conoscenza col signor Oliveira, inglese, deputato al parlamento, e col conte di Casabruneta ricco e liberale signore di Cuba.
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