Di Castelcapuano, 31 gennaio 1850.
Luigi Settembrini.
Difesa di Luigi Settembrini scritta per gli uomini di buon senso dedicata alla Gran Corte criminale di Napoli
Ogni imputato politico ha due giudici; un tribunale che gli destina la legge, e la pubblica opinione. Il mio avvocato parlerà a voi, e mi purgherà dell'accusa che mi minaccia di morte: ma del mio onore, che mi è più caro della vita, debbo parlare io a tutti gli uomini che hanno buon senno naturale, e sono severi giudici dell'onore e dell'infamia. E perché tra questi uomini di buon senno siete anche voi, o giudici della gran corte criminale, io spero che vorrete leggere queste semplici e franche parole che io scrivo. Voi avete stampata l'accusa, io stampo la mia difesa: voi giudicherete di me, l'opinione pubblica giudicherà di me e di voi.
Capo IMia vita ed opinioni
Cittadini miei, io sono accusato di delitto contro lo stato, pel quale mi vorrebbero mandare alla forca: onde ho risoluto di difendermi innanzi la corte criminale ed innanzi a voi, perché le cause politiche non appartengono solamente a chi ha la disgrazia di essere accusato, ma a tutta una città, a tutta una nazione. Se mi siete amici o nemici, se mi credete del partito vostro o del contrario, per ora poco importa: ma se avete un poco di buon senso, abbiate la pazienza di leggere questo scritto; ché infine ci troveremo d'accordo; forse mi vorrete bene, come io ne voglio a tutti e sento di non odiare nessuno. Ma prima voglio dirvi quale è stata la mia vita, quali furono sempre i miei sentimenti e le mie opinioni; affinché non facciate come fanno tutti, i quali se odono una voce che dice, "il tale è un eroe," tutti ripetono "è un eroe," se dice, "è un birbone," ripetono, "è un birbone.
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