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      Ma il Mignogna gli dimanda: "A qual ora mi hai veduto?" e quei non ricorda. E dopo tutto questo, dopo che il Mignogna fu arrestato per caso, e accusato come mio complice e settario, e pena ben sette mesi in prigione, allora si cerca la libreria del disgraziato Rondinella, e non si trova nulla: si esaminano le carte trovate in casa del Mignogna e del Barrafaele e non si trova nulla: si cerca la casa di Pacifico, e nulla, e lo lasciano pacificamente. Solamente in casa del Giordano il 4 luglio trovano un notamento di 87 persone con sopra questo scritto: nota di Sessa, ed un altro notamento di 90 persone: ma il Giordano non è arrestato, e solo dopo sei giorni, il 10 luglio, è chiamato dalla polizia a voler dare spiegazioni su quelle note. Et dice: che in febbraio 1848 un tale Siniscalchi di Salerno gli diede quelle note di persone cui si dovevano dare soccorsi gratuiti: non saper del Sessa: conoscer me fin dall'infanzia in Caserta, dove suo padre era tenente di gendarmeria, e mio padre era impiegato nell'intendenza. (Il buon padre mio era un onesto e libero avvocato, e non fu mai impiegato d'intendenza. Io conobbi il Giordano nell'infanzia; ma nella giovinezza e nella virilità nol vidi più, e per diversità di studi e di occupazioni non ebbi mai dimestichezza con lui): disse non avere intime relazioni col Poerio; non conoscere l'Iervolino; aver saputo nel caffè che una persona lo cercava, ma non aver avuta la carta col nome. Si cerca delle persone notate, e si trova esser poveri ed arrestati.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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