Il Catalano ci nominava perché ci aveva intesi nominati da altri, i quali vendevano i nomi nostri e di altre persone. Or qui si dee sapere che il Catalano è un uomo d'anima, tutto di chiesa e di orazioni, ha confessato ingenuamente il fatto suo, e non si è mai smentito. L'istruttore che lo aveva odorato, dopo gl'interrogatorii gli si appoggiava al braccio, e passeggiando per la stanza, e carezzandolo gli dimandava mille cose, e due ne voleva sapere per forza, che il Poerio ed io avevamo scienza di quei cartelli, e che il Giordano aveva stretta corrispondenza coi detenuti di Santa Maria Apparente. Se il Catalano non fosse stato un uomo di coscienza, se non avesse confessato ingenuamente di aver detto una bugia per dar tuono alla cosa, il Poerio ed io avremmo anche quest'altra accusa: la quale essendo invincibilmente provata stolta e falsa, non ci tocca più, ed io la getto e la dimentico.
Il fatto dei cartelli e della esplosione è originato da quel Giordano, verso il quale la polizia mostrò sì buone viscere e tanta materna amorevolezza che fa meraviglia. Dappoiché se abbiam veduto e vediam arrestar la gente a furia e per niente, e rimaner dimenticata in carcere; se è stato arrestato e giudicato dalla corte criminale un Eduardo Cassola fanciullo di dodici anni per avere scritta una lettera fanciullesca ad un compagno di scuola della stessa sua età; il Giordano accusato settario dall'Iervolino, e che ha in casa due note di centosettantasette persone, non è arrestato affatto; ma è carezzevolmente chiamato dalla polizia, che lo ammonisce a dire il vero, e dopo un mese gli dà la correzioncella di tenerlo sedici giorni per esperimento in prefettura, e lo libera il 19 agosto.
| |
Catalano Catalano Poerio Giordano Santa Maria Apparente Catalano Poerio Giordano Eduardo Cassola Giordano Iervolino
|