Non ci siamo mai riuniti in qualche casa, e non si è detto lo scopo a cui tendeva il comitato che Sessa intendeva creare: solo sentiva dire da Sessa medesimo che si doveva sostenere la costituzione che dal re era stata conceduta [16]." Il Vellucci, il Vallo, il Piterà dicono le stesse cose. Onde si vede chiarissimamente che la setta, i comitati, i circoli, i concerti, le dimostrazioni, le uccisioni, e tutto quell'abisso di rivoluzioni che apparisce dal processo sono un racconto di fate che si faceva dal Sessa, dal Giordano ai loro amici nel caffè dell'Errichiello: sono sogni di fantasie napolitane che gareggiavano nell'immaginare, che credevano vero quello che essi immaginavano, e credettero di fare uno sforzo da scrollare il mondo con affiggere due cartelli manoscritti, e sparare un salterello innanzi la reggia. Se non ci fosse lo spirito di parte che ingrandisce e maligna ogni cosa, se non ci fosse la polizia che trasforma ogni azione in delitto, questi fatti dovrebbero far ridere la gente di buon senno. Il Sessa ed il Giordano per dar credito alle loro fantasie parlavano di un gran comitato o di un grande consiglio che stava nelle nuvole, e talvolta scendeva in tutta la sua grandezza sull'altura di Santa Maria Apparente, come gli Dei di Omero discendevano a consiglio sul monte Ida: e di questo alto consiglio essi erano parte, essi lo ragunavano, essi ne eseguivano i decreti, essi ne sapevano le intenzioni, essi ne erano mente ed esecutori insieme. Quelli li ascoltavano intenti e ne bevevano le dorate parole.
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