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      Il primo documento comunica così: "II gran consiglio della setta della unità italiana agli unitari della provincia di Napoli salute e libertà", e finisce: "venite anche voi, salvate" ecc. Il qual documento evidentemente non fu scritto in Napoli. - Il secondo documento è il programma della setta; nel quale sta scritto, che "per quella parte detta reame di Napoli, vi è un particolare ordinamento: in Napoli un circolo generale" ecc. - Dalle Istruzioni adunque e da questi documenti è dimostrato che in Napoli, non solo non esisteva, ma non poteva esistere l'alto consiglio. Che cosa adunque poteva esistere in Napoli secondo le Istruzioni? Niente altro che un circolo generale, con a capo un grande unitario (art. 7). Dunque il supremo capo della setta nel reame di Napoli, non poteva essere che un grande unitario, non poteva essere che uno; e gli altri capi dopo di questo uno dovevano essere unitari, cioè capi e consiglieri dei circoli, secondo l'articolo 5.
      Cerchiamo di scoprire questi capi che chiamansi unitari, e questo grande unitario. Sì col processo e colle Istruzioni alla mano lo scopriremo.
      Il Margherita ed il de Simone hanno presentati i loro diplomi di unitari: dunque il vagabondo ed affamato Margherita e l'analfabeta de Simone eran capi e consiglieri de' circoli, non avevano in tutto il regno che un solo superiore, il grande unitario.
      Il Vellucci ed il Faucitano confessarono di aver avuto diplomi di unitari, dunque anch'essi eran capi e consiglieri de' circoli. Il Iervolino dice che fu fatto unitario dal Nisco, dunque anch'egli era capo come Margherita e gli altri.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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