E il Margherita, il de Simone, il Vellucci, il Faucitano ed il Iervolino per il loro grado potevano e dovevano conoscer tutto, almeno quanto Poerio, Pironti, Pica, Agresti, Settembrini, perché uno tra questi poteva essere grande unitario, tutti gli altri unitari, ed eguali di grado al Margherita, al de Simone ed agli altri. Abbiamo trovati cinque unitari confessi, potremo fiutar gli altri, se terremo dietro a certe parole che dicono che il Sessa ed il Giordano mandavano diplomi di unitari a questo ed a quello senza neppure conoscerli, e per il solo fine di averne uno scudo. Ma cerchiamo il grande unitario; secondo gli articoli 6 e 7 i grandi unitari non potevano essere più di 15, sette membri del gran consiglio, e gli otto presidenti degli otto circoli generali delle otto provincie in cui è divisa l'Italia settaria. Dunque in Napoli non ce ne poteva essere che uno. E chi era? il Iervolino in pubblica discussione disse che il Nisco era più che unitario. Prestereste fede al Iervolino? Le Istruzioni nell'art. 5 dicono, che l'unito ha un motto, l'unitario due, il grande unitario tre. Ma il primo documento stampato dell'accusa sono tre motti trovati scritti in casa del Vellucci, dunque il Vellucci sarebbe il grande unitario, il capo supremo della setta in Napoli. Ma il Vellucci dipendeva dal Margherita, ma il Margherita dipendeva dal Sessa e dal Giordano... Vedete, o signori, quanti assurdi, vedete quante contraddizioni, vedete se vi poteva esser setta organizzata secondo le Istruzioni vedete se in questa setta, in questo fango potevano stare uomini che hanno senno, che hanno onore, che hanno pudore.
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