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      Non c'è altro che un'assertiva, ed una voce vaga: un aver inteso e nulla più.
      Se l'assertiva di un denunziante salariato ed una voce vaga avranno più peso che queste ragioni vive e forti, avranno più fede che le azioni, gli scritti, i sentimenti, e trentotto anni di vita onesta, nel mio pericolo io vedo i pericoli di tutti gli uomini onesti, anche de' più fedeli e provati amici del trono e del principe, perché un'assertiva di un denunziante pagato ed un si dice può mandarlo alla forca.
      Ora toccherò gli ultimi fatti della pretesa cospirazione, cioè i pochi cartelli manoscritti affissi nelle notti degli 8 e 16 settembre, e la esplosione che si qualifica col nome di attentato per rovesciare il governo.
      Ho io avuto parte in questi fatti?
      Il Faucitano nel suo interrogatorio del 23 settembre dice: "Giordano non nominò colui che aveva i cartelli scritti; però da Catalano venni a sapere, che egli aveva fatto il borro del cartello di cui Giordano intendeva parlare; e che fattolo vedere nelle prigioni a Poerio e Settembrini, il primo lo voleva moderato verso il governo, l'altro, cioè Settembrini, intendeva farlo vibrato; ma che egli rifacendolo vi aveva dato del settembriniano e del poeriano: e così li aveva fatti affiggere senza nemmeno indicarmi per parte di chi".
      Ecco uno dei soliti si dice ed ho inteso, una di quelle solite voci che mi han condotto sino a temere pel capo. Interrogato il Catalano su questo fatto risponde con quella lealtà e schiettezza ch'è tutta sua propria.
      Mentre tutti e tre (Catalano, Florio e Piterà) stavamo scrivendo circa le 23 ore, ci pervenne anche Vellucci, ed animandosi quistione tra me e Piterà su di una frase di detti bigliettini, che Piterà diceva non essere acconcia, io sostenni il contrario, e per mera millanteria, mentre in realtà non ve n'era niente, dissi di averli fatti leggere a Poerio e Settembrini, il primo detenuto in San Francesco e l'altro in Santa Maria Apparente; anzi per dare più tuono alla cosa dissi pure che Poerio era sempre transigente, perché aveva fatto togliere alcune parole dal proclama, ma questo è meramente falso, perché tali individui non li conosco affatto.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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