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      O ha errato per ignoranza, o ha voluto preoccupare la pubblica opinione. (N.d.A.)
      [5] Il Procuratore generale dice ancora che il Leipnecher era per sua propria confessione capo della setta degli Unitari. Le risposte di Antonio Leipnecher alle interrogazioni ricevute sono franche, leali, onorate, dignitose: ed lo l'ho lette. Non dico questo per difendere il Leipnecher, che non ha bisogno della mia difesa, ma per mostrare con quanta coscienza è fatta l'accusa. (N.d.A.)
      [6] Procedura penale, art. 202. A pena di nullità non possono essere ammessi a deporre nella pubblica discussione: 1. gli ascendenti ecc.; 2. il denunziante la cui denunzia è pecuniariamente ricompensata dalla legge. (N.d.A.}
      [7] Di questi poveri contadini sette furono condannati al terzo grado dei ferri, e sono stati subito mandati in galera: gli altri sono ancora in carcere. (N.d.A.)
      [8] La causa di questi popolani è stata fatta l'altr'ieri. Compariscono loro accusatori i soliti denunzianti pagati, fra i quali il sozzissimo Ardissone. Si è scoperto che si comperarono cinque testimoni per trentacinque grana l'uno. Il procuratore generale, che lanciò un'accusa di morte contro tutti dodici, ha dovuto nella requisitoria orale chiedere libertà per sei, pena di prigionia per gli altri sei. La corte ha deciso libertà per undici, cinque anni di prigionia per un solo convinto di aver parlato contro il re. Il Tempo parlerà della giustizia con cui si fanno le cause fra noi, e farà venire a tutti il desiderio di essere accusati e giudicati a questo modo.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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