Il maggiore Antonino Gaston, di 62 anni, di animo e di cuore ottimo, accusato a morte per aver parlato male del papa e del re, è stato liberato con decisione di costa che non dopo otto mesi di prigionia. (N.d.A.)
[9] Vol. 22, fol. 119 a 130. (N.d.A.)
[10] Vol. 24, fol. 154. (N.d.A.)
[11] Vol. 24, fol. 52. (N.d.A.)
[12] Vol. 25, fol. 126. (N.d.A.)
[13] Vol. 25, fol. 128 (N.d.A.)
[14] Vol. 24, fol. 6. (N.d.A.)
[15] Vol. 24, fol. 54. (N.d.A.)
[16] Vol. 24, fol. 23. (N.d.A.)
[17] Vol. 25, fol. 107. (N.d.A.)
[18] Vol. 25, fol. 52. (N.d.A.)
[19] Vol. 25, fol. 54. (N.d.A.)
[20] Fra le carte di Lorenzo Vellucci gli furono trovate alcune lettere scrittegli dal padre, il quale lo rimproverava di aver preso parte nella dimostrazione del 29 gennaio 1849, come gli era stato detto e lo esortava a ritirarsi in paese. Il commessario Silvestri comandava che il vecchio fosse interrogato. Nel vol. 38 sta scritto che fu interrogato: perché non aveva denunziato il figliuolo all'autorità, che lo avrebbe fatto per forza tornare in paese? Ed ei rispose: "Perché la natura mi vietava di denunziare il sangue mio". Gettare il veleno ed il fuoco nelle famiglie, contaminare gli affetti più santi, sciogliere tutti i vincoli della società, offendere Dio e l'umanità, si chiama zelo, fedeltà, ordine: chi fa queste cose si chiama amico dell'ordine: io che le scrivo per farle abborrire io sono un demagogo, e debbo essere impiccato. Ma la verità non si può impiccare! (N.d.A.)
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