Ognuna delle vite di queste celebri donne potrebbe essere simbolizzala da una viva fiamma: e ognuna di queste vive fiamme, in cui avrà perito la parte meno pura, delle sette creature mortali, sia come una bella face ardente che rischiari a noi — combattenti di quest'ora — il difficile cammino. Ci insegni, cioè, ognuna di esse, a molto pensare ed a forte operare: ci induca all'alta e conscia affermazione di noi medesime, e alla ricerca instancabile dell'Ideale. E poichè nulla v'ha al mondo di più nobile nè di più vero dell'Ideale, non vi sia donna che non voglia vivere secondo la Verità.
SFINGE.
ISABELLA D'ESTE GONZAGA.
«D'opere illustri e di bei studi amica
«Ch'io non so ben se più leggiadra e bella
«Mi debba dire, o più saggia e pudica,
«Liberale e magnanima Isabella».
Così cantava messer Lodovico: e questa volta il magnifico cantore non adulava la «erculea prole». A me pare anzi che nè questa nè altra laude abbia mai superato il merito essenziale di questa radiosa Principessa che splende, viva e sorridente, sul fondo stellato d'oro del «sacro» Rinascimento italico, sì come nobilissima espressione di trionfale femminilità. E penso che per questa bionda e dolce signora, molte anime muliebri debbano, come me, sentire non soltanto ammirazione e rispetto, ma anche, direi, un poco di nobile invidia; poichè in lei ebbe forma un meraviglioso sogno di vita, forse da altre esistenze non raggiunto mai. Ella compose per sè, ed a sua gloria, una esistenza conforme alle sue inclinazioni, una esistenza che somiglia a una bella opera d'arte, inspirata da un profondo e sincero ideale di pura bellezza.
| |
Ideale Ideale Verità Isabella Lodovico Principessa
|