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      » gli chiuse in faccia, per sempre, le porte della sua casa!
      La sventura aveva per Giulia Récamier la stessa potenza di attrazione che per le anime volgari ha lo splendore della fortuna: impassibile in faccia alle adulazioni ed agli onori, ella accorse sempre dove fossero lagrime da tergere, dolori da mitigare.
      Ballanche diceva ch'ella era nata una Antigone e che si era tentato invano di farne una Armida, ed aggiungeva: «nul ne peut mentir à sa propre nature». Un altro che molto l'amò, Benjamin Constant, le scriveva un giorno: «... planer, comme vous le faites encore, entre le Ciel et la terre. Je crois que le Ciel l'emportera, et n'ayant malheureusement rien à gagner à ce que vous soyez mondaine, je suis pour le Ciel!» E la Harpe le scriveva: «Je vous aime comme on aime un ange, et j'espère qu'il n'y à pas de danger!»
      L'amore ch'essa accendeva, nobilitandosi e trasformandosi nel sentimento durevole dell'amicizia, il quale veramente, soltanto tra due esseri di sesso diverso, quando essi abbiano raggiunto lo stato di Grazia, può divenire perfetto, assumeva in ogni uomo espressione e carattere diversi, secondo le diverse nature di ciascuno. In Mathieu de Montmorency divenne misticismo. Egli ebbe l'amicizia mistica, e si sentì come investito dal sacro officio di dirigere e volgere sempre più in alto lo spirito della bellissima donna, assetato come egli era di morale perfezione. Sceglieva per lei i libri di lettura, le faceva sermoni di alta morale, giungeva persino a biasimare in lei la innocente coquetterie che era pure tanta parte del suo incanto.


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Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





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