E il mio pensiero evocatore vede che il chiaro sguardo della donna regale, incontrandosi con quello di lui, si tempra d'una dolcezza intensa.... se pur fugace.... che basta a colmare di gioia un veramente nobile cuore di eroe sentimentale.
La femminilità, nel senso più ampio e più completo, si personifica in Maria Antonietta: quella femminilità, che rasenta qualche volta una sorta d'infanzia dello spirito, ma che pure saprà sublimarsi in atti di elevazione quasi super-umana: e nell'uno e nell'altro caso presieduta sempre da una assoluta sincerità nell'operare.
Ella ha un'intelligenza gagliarda se non nutrita di forti studi: e sortì da natura un gusto finemente squisito che rare volte la traeva in errore. Amò e protesse gli artisti, ammettendone alcuni nella propria intimità, facendosene sinceri amici: e Beaumarchais, Voltaire, Lebrun, Grétry, Delille, Gluck ebbero da lei favori ed onori. Il teatro fu, nel campo dell'arte, la sua più viva passione: e Grimm ci racconta che anche come attrice ella dimostrava singolare attitudine: era un gioiello di grazia, a modo di esempio, nelle vesti di «Rosina» del Matrimonio di Figaro.
Era pietosa e benefica, in quel tempo in cui nulla si faceva per il popolo sofferente, ed era sempre pronta a intercedere, con lieto cuore, presso il re, a favore di qualcuno de' suoi charmants vilains sujets come scherzosamente ella chiamava i francesi.
Anche nella sua difficile parte di moglie, ella dimostra sempre un fine tatto, una simpatica e tutta femminea amabilità di carattere senza angoli e senza rancori.
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