Oh duplice, magico potere della bellezza e della forza interiore! Alle maledizioni.... succede uno scoppio di deliranti applausi!
Ma nel chiaro sguardo di Maria Antonietta passa l'ombra del primo presagio di morte....
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Peggiore, più amaro delle brutali manifestazioni popolari, è al cuore della Regina lo stato di semiprigionia alle Tuileries. Quasi tutta la sua Corte è allontanata da lei, sono lontani i suoi migliori amici, intorno a lei sono soltanto nemici e spie. Ma anche di tra costoro, di quando in quando, a mitigare il suo misero stato, si elevano spontanei omaggi, nobili attestati di devozione....
Oh grave momento della fuga a Varennes! Salvezza forse compromessa dai troppo lunghi preparativi di viaggio della Regina! Oh donna forte e soave che saprai morire come un eroe dell'antica Grecia, ma non fuggire verso la salute senza che il nécessaire da viaggio, di legno di rosa, incrostato di avorio e di argento, pieno de' più dolci profumi fosse allestito! Ma quel viaggio ti provò, se non altro, o Regina, la devozione senza limiti di due uomini: quella del biondo cavaliere scandinavo, Axel de Fersen, venuto dal suo paese di gelo, col suo cuore di fuoco, per rapirti alla Francia che non ti amava, egli che ti amava tanto! e quella del giovane deputato dell'«Assemblea», Barnave dal nobile cuore, il nemico della monarchia, che, pure ubbidendo al dover suo, che gli comandava di riportarti al luogo del supplizio, si vota a te, tuo cavaliere per la vitae per la morte! Sicchè tu esclami, dopo avere porta al plebeo la tua bianca mano: «Si jamais je redeviens Reine, le pardon de Barnave est déja écrit dans mon cœur». E risali le scale del tuo «primo» carcere: le Tuileries.
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