... Sul tavolo a tarsie, il Sogno di Polifilo del monaco Francesco Colonna, mostra le aperte pagine, nitidamente incise, invano....
Ella sorge dall'alta seggiola dalla spalliera in forma di lira, come quelle che vediamo nelle tele del Carpaccio, si appressa al balcone.... e pensa che laggiù, nell'acqua verde del canalazzo, troverebbe forse il riposo....
Eppure è bella, e ride la sua giovinezza nelle linee armoniose del suo corpo, mentr'ella, sugli alti zoccoli dorati, in una lunga veste pavonazza, adorna di zibellini, cammina per l'ampia stanza, sfogando il suo inutile amore nei ritmi consolatori del verso!
Spettacolo sublime e miserabile al tempo stesso!
Tanto fervore amoroso, tanta fedeltà, tanta forza di sacrificio per così meschino ideale! Eppure la sincerità e il vero soffrire di quella donna la salvarono sempre dal far sorridere di lei i prossimi e i lontani; e le lagrime della pietà non cederanno mai luogo in noi al cattivo sorriso dello scherno, davanti al vivo sgorgare del sangue di quel gran cuore!
A questo mondo la sofferenza è necessaria e fatale: dovunque spunta un desiderio, là sta in agguato un dolore: ma meglio e meno tristi sono le sofferenze che ci vengono da cause nobili e degne....
Ma forse che siamo noi a scegliere le cause e non siamo noi invece scelti da quelle? Questo è il mistero. E forse che se Collaltino di Collalto fosse stato un buon diavolo, un amante fedele e devoto Madonna Gaspara sarebbe stata una donna felice? Ne dubito. Ci sono anime che si alimentano unicamente di dolore e che se dolori non hanno, sono capaci perfino di inventarli!
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