Ma poichè questo a me sembra profondamente ingiusto, io vorrei tentare di gettare su questa celebre storia qualche sprazzo di nuova luce: non già luce di fatto, perchè altri fatti non abbiamo, oltre quelli disgraziatamente e letterariamente noti da molto tempo, ma luce d'intuito di chi ha molto guardato dentro quel fatto e dentro quei cuori.
La donna, anche se raggiunga l'apice della elevazione intellettuale, soggiace ancora a certe leggi ataviche, per cui nell'amore, ella cerca una sorta di soggezione, una devozione di schiava verso il suo secolare signore: ed essa desidera sempre di poter ammirare l'oggetto del suo amore. Così, quando l'intelletto della donna sia molto alto, e non le sia facile poter imbattersi con un altro che lo superi, la donna cercherà allora, inconsciamente, superiorità di altro genere: come, per esempio, grande bellezza corporale, forza fisica, valore, virtù amatoria e così via. Perfino il vizio, ch'è una specie di superiorità nel male, opera un certo fascino su le donne, anche le più oneste: e ad affermare la triste asserzione basti la simbolica storia di don Juan. Un poco di tutte queste cose contribuì a far nascere l'amore di Giorgio Sand per Alfredo de Musset. Nessuna donna ha bisogno di molta fatica d'imaginazione per comprendere l'incanto che quell'uomo dovette diffondere intorno a sè. La sua infelice amante intuì questo suo postumo fascino, e disse, nelle vive e piangenti pagine di «Elle et lui» «les femmes de l'avenir: voilà tes soeurs et tes amantes!
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Juan Giorgio Sand Alfredo Musset
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