Lib. Della pudicizia delle donneLucano
Lucilio poetaLuciano
LaerzioLattanzio Fermano
Lib. Della costanza delle verginiLampridio
LibanioMarciale
MacrobioMarco Vangelista Santo
Mateo Vangelista Santo
Menandro poetaMaestro delle sentenze
Micaele Verrino poetaMarsilio legista
Museo poetaOvidio
Paolo Apostolo Santo
PlutarcoPlauto
PlatonePlinio
ProperzioPetrarca
PolibioPontano
Pomponio Mella
Proclo Licio filosofoPacato Latino
Porfirio [IVv]Pausania
Paolo Diacono
Pietro martirePoliziano
QuintilianoQ. Curzio
RodiginoRasis medico
SvetonioSeneca
Strozza il vecchioStrozza il giovine
Specchio degli essempiSidonio
Sesto Aurelio
Sasso grammaticoStazio
SalustioStrabone
SocrateSabellico
Sillio Italico
Tito Livio
TeocritoTerenzio
TibulloTito Lucrezio
Tirio filosofoTranquillo
TeofrastoTertuliano
Testi civiliTrebellio Pollione
Trogo Pomponio
Vicenzo Cartari
VergilioValla
Valerio Massimo
Vite de' Santi Padri
VolaterranoVenusio poeta
Vellio Patercolo
Zenodoto
Il fine
Cap. 1
Che non si debbe dir male delle donne
Euripide in Medea, e lo cita Giovanni Stobeo nel Sermone 71, di maniera si mostra nimico delle donne, ch'egli dice che qualunque il qual cessa di dir male delle donne sarà chiamato infelice e imprudente. La qual sentenza quanto sia ingiusta e maladetta non mi affaticherò di dimostrarlo: ben dirò che chi maledirà la donna sarà da Dio maledetto, il quale maledice, come è scritto nel Genesi cap. 12, quelli che maledicono le persone pie; ma quanto sia la donna pia nel suo luoco a pieno lo dimostreremo.
Ora qual prudente e saggio uomo può o vuole dire male della donna, la quale merita tanti onori e tante lodi?
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