La quale è, come dice San Paolo nella prima Pistola a li Corinti, cap. 2, la gloria dell'uomo? La quale è, come si legge nel Genesi cap. 1, un aiuto dell'uomo fatto alla similitudine di quello, e osso dell'ossa, e carne della carne dell'uomo? La quale ha portato nuove mesi nel [1v] suo corpo quello? La qual, dico, è, come referisce Giovanni Stobeo nel Sermone 65, la restaurazione dell'umana generazione, senza la quale ella tosto perirebbe? La qual cosa conoscendo l'edificator di Roma, come narra Alberto de Eib nella sua Malgherita poetica nell'orazione 17, e il Casseneo nella 2ª parte della Gloria del mondo nella considerazione 38, non dubitò far grandissima guerra con Sabini per causa di aver donne, imperoché egli conosceva che il suo imperio era per durare pocchissimi giorni, s'in quello non fossero state donne.
Ma quanto obligo ha l'uomo alla donna? Non è egli più ubligato alla madre che al padre, dicendo Santo Ambrosio sopra Luca cap. 2: "Tu sei ubligato alla madre l'ingiuria della vergogna, il danno della virginità, il pericolo del parto, il lungo tempo nel quale ella ti ha portato nel suo ventre"? Il che conoscendo li Santhii non giudicarono che i figliuoli fossero molto più ubligati alle madri che a li padri loro, quando con legge statoirono, come scrive Plutarco [2r] nel libro Delle donne illustri cap. 9, che i figliuoli fossero denominati dal nome della famiglia delle madri, e non da quella de li padri? Il che meritamente fu fatto, imperoché anco le madri amano più, come dice Aristotele lib.
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