39; e nel cap. 42 dice perciò: "Ho parlato senza considerazione e quelle cose che fuori di modo eccedono il saper mio".
Cap. 7
Che le donne non sono avare
Dicono li nimici delle donne che esse sono avare: tra li quali è Cicerone nel lib. 1 Della invenzione; Accursio poi, sopra la legge Nesenius, nella dizione ex contrario, ff., de neg(otiis) gest(is) e in molti altri luochi, quasi che non bastasse dire avare, le chiama avarissime. Parimente Aristotele nell'Economico dice che i vecchi e le donne sono avari; in Platone, nel lib. 1 della Republica, Socrate, avertendo li vincitori che non spogliano i morti se non dell'armi, dice che par pensamento avaro e muliebre spogliare i morti d'altro che di quelle. [13r]Seneca, lib. 2 delle Declamazioni, dice che l'avarizia è fondamento di tutti i vici delle donne; Donato interprete di Terenzio riferisce quello detto di esso Terenzio nell'Eunuco, 'accede ad hunc ignem', all'avarizia delle donne, le quali non altrimenti siano avide e avare come è il fuoco degli elementi. Il Mantoano nella 4ª Elegia, descrivendo i costumi delle donne, chiama quelle avare e rapaci; Fausto da Forlì nel libro delle Elegie dice che la donna è avara e che mai non addimanda altro che danari; il Boccacio, nel libro De gli uomini illustri, dice che la donna è un animale avarissimo: con le quali menzogne e bugie loro non è dubio alcuno che non abbino cercato in tutto d'istirpare la liberalità e amorevolezza delle donne, per causa di ponere quelle in odio a tutto il mondo.
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