1 de i Versi:
O matre bella, o figlia ancor più bella.
A questo dunque avendo riguardo le donne, meritamente sono da essere celebrate e eternamente lodate, avendo in tanto onore e pregio una cosa tanto degna e quella amando più che se stesse; sì come amava Europa, la quale essendo vicina alla morte, per non perder la sua bellezza, così diceva appresso Venusio poeta, lib. 3 de i Versi, Oda 27:
O de li deis'alcun ciò ascolti, fa che tra leoni
trascorri ignuda,
pria ch'a sì belle gotte il suo colorelievi magrezza, e perda il suo vigore
sì bella preda. Pascere torrei,
mentre sì bella son, con passïonila tigre cruda. [49v]
Si legge ancora che furono proposti certami della bellezza, sì come scrive Nicia parlando Delle cose di Arcadia, sì come nella festa di Cerere Eleusina apresso Alfeo; nella quale la prima vincitrice fu Erodice moglie di Cipselo. Il che parimente dice Teofrasto che fu fatto spesse volte appresso Elei, e con solenne sacrificio si solea finire il giudicio del certame, e l'armi premio di vincitori erano poi dicate alla dea Pallade overo, come piace a Lautricio, a Dionisio, conducendo gli amici il vincitore ornato al tempio a guisa di trionfo e di solenne pompa; e Marsilio nelle Istorie paradosse dice che s'usava dare una corona di mirto.
E appresso i Lacedemoni li medesimi certami si proponevano, sì come scrive Moseo, s'egli è quello, nella opera di Ero e di Leandro, dicendo così:
Ho ricercato Sparta e la cittadelacedemonia, dove le fatiche
e 'l gran certame fu della beltade.
Per li quali certami si può apertamente dire che non per altro effetto che per innanimire le persone ad accrescere e con[50r]servare la bellezza erano statuiti i premii a quelli che di bellezza avanzassero gli altri.
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