2 Della generazione de gli animali, cap. 4, e nel lib. 10 de li Problemi, cap. 12, e Ippocrate overo, come altri vogliono, Polibio nel lib. Della genitura.
Aristotele poi ancora, nel lib. 4 dell'Etica cap. 3 dice: "La bellezza consiste in un corpo grande", e nel lib. 4 della Retorica, cap. 5, dice la virtù delle donne esser la bellezza e grandezza del corpo. Ovidio parimente, ottimo spettatore e giudice della bellezza, nel lib. 3 delle Elegie loda la sua innamorata dalla grandezza del corpo, dicendo in questo modo:
Di beltà condecente ella fu grande,
e di simil beltà grande rimane.
E appresso il medesimo Ovidio, lib. 14 del Metamorfosi, Polifemo in lode di Galatea, la quale egli grandemente amava, così dice:
Del lungo alno maggiore. [65v]
E poco poi dice parimente:
Del platano più alta.
E Properzio, lib. 2, così scrive:
La chioma bionda ha, e le man lunghe, e 'l corpoin ogni parte assai grandezza mostra.
Per questo scrisse Ovidio, lib. 3 Dell'arte d'amare:
Se sei picciola sedi
e quello che dice:
Quella vadi a caval, che non è grande.
E Vergilio, nella Priapea, dicendo:
Più curta del pigmeo che la gru teme.
Ma prima di tutti questi Omero lauda Diana e Nausicaa dalla grandezza e altezza del corpo nel lib. 6 della Odissea così dicendo:
Col capo e con la fronte ogn'altra eccede
e subito di essa Nausicaa soggionge dicendo:
Di grandezza, beltà, natura e stile [66r]a la dea Dïana, del gran Giove
figliuola, senza fal ti fo simile.
Il primo luoco imitò Vergilio nel primo lib. dell'Eneida, parlando di Diana in questa maniera:
| |
Problemi Ippocrate Polibio Etica Retorica Elegie Ovidio Metamorfosi Polifemo Galatea Properzio Ovidio Vergilio Priapea Omero Diana Nausicaa Odissea Nausicaa Dïana Giove Vergilio Eneida Diana
|