siate: questa per l'abito pudico,
sendo impudica, apparepudica al mondo e onesta;
e tu cosa che sia vituperosache l'abito non hai;
ma ancor che 'n te non sian costumi enormined ella il suo vestir mostri impudico,
l'abito condennarete nondimeno, e gli atti lei, non resta.
Senofonte parimente riprende gravemente gli ornamenti delle [67v] donne, e di questo è autore Plutarco ne gli Apoftemmi laconici e in Lisandro e nei Precetti congiogali; imperoché avendo una volta Dionisio tiranno mandato a le figliuole di Lisandro veste e altre cose con le quali le donne s'ornano, non volse accettare quelle, dicendo che egli temea che tal ornamento più tosto non deonestasse le figliuole che le ornasse.
Similmente scrive Macrobio, lib. 2 de li Saturnali, che Giulia figliuola d'Augusto Cesare dispiacque al padre essendo ella sontuosamente ornata.
Potrei addure infiniti altri che scrivendo dell'ornamento muliebre molto riprendono le donne nell'ornarsi, e hanno scritto e fatto ogni loro potere per levare in tutto a quelle le vesti preciose, i riccami, l'oro, le gemme, i belletti e ogni altro ornamento che abbellisca, adorni e faccia più degna la natural bellezza della donna; ma lasciati questi tali da parte, con la verità in mano mostreremo che le donne possono farsi [68r] belle e riccamente ornarsi e portare gemme e oro senza biasimo alcuno, anzi con somma lode loro.
Primieramente Quintiliano, nel lib. 2 cap. 1, dice: "Le collane e pietre preciose sono ornamenti delle donne".
Valerio Massimo, lib. 2 cap.
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