2; questo anco è descritto dal sudetto Guielmo nel sopra detto luoco e dal Casseneo nella Gloria del mondo.
Zenobia, regina de' Palmerini, dopo la morte di Odoardo suo marito prese l'imperio suo in Soria, né dubitò pigliar l'armi contra Aureliano imperatore, dal quale ella finalmente fu vinta e condotta in trionfo; il quale, essendoli dato a biasimo che egli trionfasse d'una donna, disse: "Io non mi vergogno trionfare d'una donna la quale sia ornata di virtù più che virile": Felippo Bergomense [90r] lib. 8 delle sue Croniche e Guielmo nel sopra detto luoco, Flavio Vopisco e Trebellio Pollione di questo sono autori. Calepino nondimeno dice che questa Zenobia fu una donna che, avendo origine da li re d'Egitto, fu ornatissima di lettere latine e greche, e nelle cose della guerra ella fu celebratissima; questa, avendo superata Sapore re de' Persi, finalmente vinta da Aureliano imperatore fu condotta a Roma in trionfo; la quale in grandissimo onore divenne vecchia, e da lei fu denominata la famiglia Zenobia.
Clelia, vergine romana, essendo stata data per ostaggio a Porsena re di Etrusci che con l'essercito assediava Roma, una notte passò il Tevere a nuoto, per il qual fatto preclaro Porsena si levò dall'assedio: di questo fatto narra Valerio Massimo, lib. 3 Della fortezza, dove egli dice che ella per tal segnalato fatto è da essere preposta a gli uomini; il Casseneo e Guielmo di questo anco sono autori. [90v]Giudith, donna ebrea, troncò con bellissima astuzia il capo a Oloferne, nimico grandissimo de gli Ebrei, laonde le fu detto per Ozia gran sacerdote: "Tu sei benedetta, figliuola, dal tuo Signore Idio altissimo sopra tutte l'altre donne sopra la terra, perché oggi egli così ha aggrandito il tuo nome che mai si partirà la lode fuori della bocca de gli uomini": Giudith cap.
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