O qual appar quando i destrieri affannaArpalice di Tracia, e che leggiera
e veloce nel corso l'Ebro passa.
Titula o pure, come altri vogliono, Filotida serva romana, di quanta lode ella sia degna non mai si potrebbe dire; imperoché i Latini e i Volsci, avendo congionti gli esserciti loro insieme e avendo fatti impeto contra Romani, e avendogli addimandato vergini cittadine, o per avere occasione di guerra o pure per causa d'accrescere la sua prole, ella disse a li primi della città che mandessero lei a li nimici e altre serve, e massimamente quelle che fossero belle e di aspetto civile, a guisa di nobili spose ornate, dicendo ella che farebbe che tal cosa fosse la rovina de li nimici; al cui consiglio avendo i Romani ubedito, ella insieme con l'altre giovani andete nel campo de' nimici per fare un fatto segnalato e maggior [95r] di quello che da donna si potesse sperare. Imperoché avendo ella veduta che i Latini, oppressi dal sonno e dal cibo, dormivano, senza pericolo e dubio alcuno prima li levò l'armi, poi ella ascese sopra d'un altissimo fico e con una facella accesa in mano, sì come ella era convenuta con i Romani, dete il segno a quelli: per il quale i Romani, uscendo con le sue genti, che stavano attente e vigilanti, assalirono i nimici e molti di quelli uccisero e riportarono, per il valore e ardire d'una giovanetta, la vittoria: Plutarco nella Vita di Camillo, e Macrobio.
Ma poi che abbiamo dimostrato il valore delle donne, resta mo' che mostriamo la timidità degli uomini, nel qual fatto si conosceranno appieno le bugie degli scrittori che hanno in questa parte detto male delle donne.
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