Giovanni Boccacio Della genealogia de li dei lib. 5 cap. 48; e dalla medesima Minerva tutte l'arti, quasi, non hanno avuto origine, capo e principio, sì come nel sudetto luoco del Boccacio si legge, e nel lib. 2, cap. 3? Chi ha poi insegnato la forma e il modo delli benefici che si fanno tra gli uomini, se non le tre Grazie? Imperoché due risguardando noi, e una tenendo volte le spalle a noi, non ci mostrano che quando riceviamo alcun piacere e beneficio d'alcuno lo dovemo rendere dupplicato? E perché esse sono ignude, non significano il beneficio dovere essere puro e semplice, e non finto e coperto con sorte alcuna d'inganno? Boccacio lib. 5 cap. 35 Della genealogia de li dei. Le Muse poi non ritrovarono l'infrascritte cose: Clio non ritrovò l'istorie? Melpomene le tragedie? Talia le comedie? Euterpe le pive e altri stormenti [98v] musicali? Terpsicore il salterio? Erato la geometria? Caliope le lettere? Urania l'astrologia? Polihimnia la retorica? Vergilio De musarum inventis. Parimente Safo lesbia, per mettere fine a questo ragionamento, non fu ella inventrice del verso saffico? Battista Campofulgosi lib. 8 cap. 3.
Cap. 19
Che le donne sono più vergognose de gli uomini
Dicono alcuni scrittori che le donne sono molto più sfacciate e manco vergognose de gli uomini: questo è stato detto da Aristotele, da Galeno lib. 2 Della utilità delle parti, e da Avicena circa il principio del lib. 9 De gli animali, e da Rasi medico nel trattato 2 cap. 56, e da Alberto Magno lib. 8 cap. 1 De gli animali.
| |
Boccacio Della Minerva Boccacio Muse Clio Safo Campofulgosi Aristotele Galeno Avicena Rasi Alberto Magno
|