La qual natura delle putte meravigliosamente espresse Omero, lib. 6 dell'Odissea, parlando di Nausicaa figliuola di Alceo re di Feaci, dicendo a questo modo: "Ella si è vergognata nominare le nuove nozzi". Il quale imitando Vergilio, poco dopo il principio del lib. 12 dell'Eneida fa Latino e Amata moglie parlando con Turno del matrimonio di quello con Lavinia lor figliuola, né in questo ragionamento fa che essa Lavinia parli, ma solamente le dà le lagrime e la vergogna: nel qual luoco il Landino si [100r] vede aver dottissimamente notato tal cosa.
Santo Agostino anco, nel Sermone 46 De verbis Domini, dice: "La vergogna raffrena la donna". Nella qual sentenza è un Testo nel cap. Honorantur 32 q‹uaestio› 2 dove dice: "Non s'appartien alla virginal vergogna cercar marito": nel quale è citata la sentenza di Euripide in Andromache, la quale molto quadra a questo dicendo di Ermione, che era addimandata per moglie da Oreste: "Mio padre averà cura delle mie nozzi, a me non sta raggionar di quelle". Perciò che la vergogna molto onora la donna, la quale sopra l'altre cose è laudatissima nella donna, essendo la vergogna compagna della pudicizia e fida custodia di quella: il che afferma Santo Ambrosio lib. 1 De gli uffici, e Accursio nella l‹egge› Ita nobis nel principio, c‹ap.› De adult‹erio›. La qual cosa intendendo benissimo Vergilio, avendo egli dipinto Didone dinanti a Enea ornatissima quasi di tutte le virtù donnesche, parse [100v] a lui di ornare quella della vergogna, sì come cosa nella donna sopra l'altre eccellentissima, dicendo nel lib.
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