Domiziano Africano, avendo in una cena troppo mangiato e troppo bevuto, per la superfluità del cibo e del vino sùbito morì a guisa d'un porco: Eusebio.
Filosseno, acciò che tanto più fosse durato il piacere che egli sentiva nel mangiare e nel bere, desiderava avere il collo di grue: Aristotele nell'Etica e Gellio lib. 19.
Dionisio, re di Sicilia, fu di tanta golosità pieno che agli inventori de nuovi cibi e piaceri dava grandissimi premii, e sommamente lodava il vino: Erodiano istorico greco.
Antigono re in luoco di regal corona si ponea in capo una ghirlanda di edera, e in luoco di scetro tenea in mano un tirso, rappresentando Bacco dio del vino: Erodiano istorico greco. [105v]Vario Elliogabalo ubriacco fu gettato in una androna da li suoi soldati: Guidone Bituricense cap. de' Golosi.
Caligola divorò e consumò una grandissima parte del tesoro lasciatogli da Tiberio in cene e conviti con ruffiani e meretrici: Svetonio.
Publio Gallonio fu uomo di grandissima voracità e fra bevitori molto versato, donde che da Lelio egli fu chiamato "una voragine la quale mai s'empiva": di questo uomo scrive Orazio e Lucilio. Tertulliano anche tassa molto la spesa di questo Gallonio, la imbriaghezza di Antonio e la golosità di Apicio.
Fago fu un certo uomo di modo goloso e divoratore che, essendo stato invitato alla mensa da Aureliano imperatore, mangiò in un solo giorno uno cinghiale, cento pani, un castrato e un porcello e bevete una orna di vino: Flavio Vopisco.
Galba imperatore fu di grandissimo cibo: egli mangiava [106r] nel tempo dell'inverno inanti il giorno, e poi, mentre che egli cenava, tanti abondanti e superflui cibi egli volea, che quelli si sporgeano dinanti a li piedi degli astanti: Svetonio, e Guidone Bituricense nel cap. de' Golosi.
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