Domiziano imperatore tanto fu arrogante e soperbo che nelle sue publiche gride e scritture volea essere chiamato signore e dio: Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 5. [110r]Ma finalmente, acciò che lasciamo questo ragionamento, chi fu più soperbo di Caligola imperatore, il quale usò tanta arroganza, soperbia e insolenza, che egli sprezzava Giove e li minacciava di volerlo scacciare di Roma, perché tal volta con la piova li disturbava li spettacoli che egli facea? Battista Campofulgosi lib. 9 cap. 5.
Cap. 23
Che le donne non sono iattabonde né ambiziose
Andrea Tiraquello, nella Legge nona congiogale numero 30, dice che è cosa propria de la donna il lodarsi e il vantarsi sempre; e in questo proposito egli riferisce un proverbio che dice: "Tu ti lodi a guisa di donna". E nella medesima Legge, numero 28, dice che esse sono ambiciose, e questo per sentenza di Cornelio Tacito, il qual nel lib. 3 dice che la stirpe delle donne è ambiciosa. Le qual cose se fossero vere, non so per qual causa li scrittori che hanno scritto de simili vici non nominassero e tassassero anco [110v] particolarmente alcuna donna, sì come tassano e notano molti uomini de tali vici; imperoché fra mile uomini iattabondi e ambiciosi apena ritroviamo una donna che di tal vicio sia macchiata: ma vediamo se si ritrovino uomini iattabondi e ambiciosi.
Darete, come si legge nel lib. 5 di Vergilio, fu un certo uomo glorioso, il qual nei giocchi e certami quali celebrò Enea in Sicilia in onore di suo padre Anchise, si gloriava molto nel mostrare le braccia e si vantava grandementi lodando le sue forze.
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