Allora i grandi feudatarj chiamarono dalla Sassonia Ottone re d'Allemagna, ed a lui volontariamente si sottomisero, aggiungendo alla dignità di re di Lombardia il titolo d'imperatore, che gli Occidentali avevano fatto rivivere due secoli prima in favore di Carlo Magno, e lasciato poi cadere in dimenticanza. E per tal modo con una strana rivoluzione, della loro patria indipendente ne formarono una provincia dell'impero germanico, quantunque assai lontana dalla sede del governo.
Queste due rivoluzioni che sostituirono il nome di monarchia a quello d'impero, ed il nome d'impero a quello di monarchia, determinano la durata delle sventure che travagliarono l'Italia avanti che potesse riprendere il carattere e l'energia di nazione libera. Tali rivoluzioni che presentano alcuni rapporti di circostanze generali, si rassomigliarono assai più negli effetti. La prima che sembrava aver posto il colmo all'ignominia di Roma, fece poc'a poco ripullulare tra gl'inviliti Italiani le virtù ed il coraggio, che aveva distrutti il dispotismo dei Cesari. L'ultima che si credette dover porre l'Italia nella vergognosa dipendenza dei Tedeschi suoi antichi nemici, fu quella invece che ridestò negl'Italiani il desiderio della libertà, e fu la cagione immediata del risorgimento de' governi repubblicani.
Incerte ugualmente ed oscure sono le storie d'Augustolo e di Odoacre, di Berengario e di Ottone; e dense tenebre ricuoprono que' tempi di profonda ignoranza. Grandissima non pertanto è la diversità che passa tra gl'Italiani del quinto, e quelli del decimo secolo.
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