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      Effettivamente Carlo Magno figurò solo sulla scena del suo secolo; i suoi Paladini non esistono che ne' romanzi; tra i suoi contemporanei, e nella susseguente generazione, non sorse verun personaggio distinto. Il secolo che lo precedette non mancò di grandi uomini; e tutti i popoli soggiogati da Carlo, ebbero, come i Lombardi, capi meritevoli di essere registrati nella storia. Almeno prima di lui la metà della specie umana non era subordinata ad un solo capo, nè mossa dal capriccio d'un solo uomo.
      (814=888) Morì Carlo l'anno 814, e la sua famiglia non conservò che settantatre anni la monarchia da lui fondata. Dopo alcuni regni vergognosi e miserabili, Carlo il Grosso, l'ultimo de' Carlovingi, fu deposto in novembre dell'ottocento ottanta sette, e morì due mesi appresso. La storia de' Carlovingi non appartiene all'Italia, ma a tutta l'Europa; e noi abbiamo la fortuna di poterci dispensare dal tenerle dietro in mezzo alle scandalose guerre de' figliuoli contro il padre, de' fratelli contro i fratelli, che ne formano la principale orditura. Durante questo periodo di tempo l'Italia fu alquanto meno infelice degli altri regni subordinati ai successori di Carlo, perchè governata ventisei anni da Lodovico II principe virtuoso, nè senza talenti, nè privo di bravura(33); e fu appunto specialmente sotto il di lui regno, che l'esempio del valor francese fece rinascere l'amore delle armi, e la riputazione della milizia italiana. Le campagne d'Italia incominciarono allora a ripopolarsi, e le città desolate dalle precedenti invasioni ricuperano i loro abitanti(34).


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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