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      Raccoglieremo in seguito separatamente le poche notizie che ne rimangono intorno ad alcune repubbliche, la di cui libertà risale ai tempi di cui abbiamo ora rapidamente percorsa la storia, e non incominceremo che col dodicesimo secolo ad analizzare l'interno ordine delle città, per seguitare da vicino e con circostanziato racconto i generosi loro slanci verso la libertà.
     
     
     
      CAPITOLO II.
     
      Sistema feudale. - Governo del regno de' Lombardi; modificazioni occorse a questo governo dal 951 al 1039 sotto il regno di Ottone, d'Enrico II e di Corrado il Salico, imperatori d'Allemagna.
     
      Le nazioni settentrionali essendosi mischiate cogl'Italiani, fecero rinascere in questo popolo il sentimento della dignità dell'uomo, l'amore della patria, il desiderio della libertà; ma in pari tempo gli avevano portato un sistema di governo affatto nuovo, e nozioni intorno ai diritti dell'uomo diverse affatto da quelle degli antichi. I diritti della patria erano più grandi presso i Romani ed i Greci; ma la feroce indipendenza individuale più assai rispettata presso i barbari. I popoli del mezzogiorno avevano incominciato ad essere liberi entro le città, ove riuniti nelle stesse mura, non tardarono a sentire fortemente ch'essi non formavano che un solo corpo, e che tutti i loro interessi erano comuni: per lo contrario i popoli dal settentrione s'erano mantenuti liberi nelle foreste, ed avvezzi a difendersi da sè medesimi, non cercarono in un'associazione affatto volontaria che quell'aumento di forze che potevano acquistare, senza nulla perdere della individuale indipendenza.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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