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      L'assemblea generale dei placiti, alla quale spettava l'elezione del sovrano, era pure la gran corte di giustizia del regno. È dal suo nome placita che derivarono i vocaboli di plaider e plaid dei Francesi(81). Veniva periodicamente convocata almeno due volte all'anno, nell'estate e nell'autunno; e tutti gli uomini liberi immediatamente dipendenti dal re dovevano assistervi. È probabile per altro, che i vassalli assai lontani dalla residenza della corte potessero dispensarsi dall'intraprendere un viaggio che doveva loro riuscire assai gravoso; purchè intervenissero poi alle adunanze ch'erano presedute dal conte del sacro palazzo in tutte le province a nome del re. Questo conte era il principale ministro di giustizia della monarchia, cui apparteneva di pieno diritto la convocazione dell'assemblea nazionale in tutte le parti dello stato; di presederla in assenza del re; e quand'eran terminati i pubblici affari, di rendere giustizia in suo nome(82). Eranvi pure altre assemblee nelle province di natura analoga alle adunanze del regno, dette giudizj del signore, cui tutti gli uomini liberi dipendenti da un grande feudatario dovevano assistere.
      Ne' monumenti che ci restano di queste assemblee, non si trova cosa che possa indicare che si facessero antecedenti discussioni ai decreti del presidente. È bensì vero che non possiamo sperare di conoscere le modalità degli stati del regno, stando al formolario, adoperato dai notaj nella redazione dei loro atti, i quali, non potendo maneggiare il barbaro latino in cui gli scrivevano, studiavansi di ommettere o abbreviare tutte le particolarità che non avrebber saputo descrivere.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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