Questi Scabini seguivano il loro conte alle pubbliche assemblee del regno, di modo che ogni città trovavasi in queste assemblee rappresentata dal suo governatore e dai suoi magistrati. E come non vi si contavano le voci, e che le parti del popolo erano quelle di sanzionare o rigettare le proposizioni del principe colle acclamazioni, una più esatta rappresentanza sarebbe stata illusoria. A traverso delle rivoluzioni degli ordini superiori della nobiltà, gli uomini liberi, tra i quali erano state in origine divise le terre di conquista, conservarono pel corso di cinque secoli almeno la medesima indipendenza, ed il rango medesimo: sembrò inoltre che acquistassero maggior considerazione e potenza, allorchè, ripopolatesi le campagne, s'accrebbe il numero de' loro vassalli. Dopo tale epoca non furono più considerati come semplici soldati; che anzi presero il titolo di capitani, catanei, quello di conti rurali, e quello di signori o di gentiluomini. Ognuno di loro possedeva un villaggio, le di cui terre formavano la sua proprietà, ed i di cui abitanti erano suoi vassalli.
Un signore viveva nelle sue terre da piccolo sovrano; e perciò il soggiorno del suo castello gli doveva essere più aggradevole assai che quello delle città, ove doveva sostenere il confronto de' suoi eguali, e l'umiliante superiorità della corte sovrana. Per mettersi in salvo contro le incursioni degli Ungari e dei Saraceni, ogni gentiluomo nel nono e nel decimo secolo fortificò il suo castello, che gli diventò ancora più caro poichè all'indipendenza riuniva il vantaggio della sicurezza.
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