La subordinazione feudale veniva scossa da ogni rivoluzione dell'impero in modo che più stranieri rendeva sempre gli uni agli altri i membri dello stato. La morte di Ottone III liberò le città dalla riconoscenza dovuta alla famiglia del grande Ottone, e la guerra civile, eccitata dall'elezione del suo successore, diede loro motivo d'esperimentare le proprie forze, e di conoscere che non avevano omai più bisogno d'un protettore straniero.
(1002) Saputasi in Germania la morte d'Ottone III, il marchese di Turingia, il duca di Germania, ed Enrico III, duca di Baviera figliuolo d'Enrico il rissoso, si disputarono la corona. Dopo una breve guerra civile, rimase all'ultimo ch'era nipote del fratello del grande Ottone, e fu coronato a Magonza sotto il nome d'Enrico II re di Germania(107). Benchè non fosse per gl'Italiani che Enrico I, non contando questi Enrico l'uccellatore, il quale non fu loro re, noi indicheremo questo principe ed i suoi successori dello stesso nome col numero adoperato dai Tedeschi, per evitare la confusione d'un doppio numero.
Intanto la dieta de' signori italiani riunitasi in Pavia eleggeva re di Lombardia Arduino marchese d'Ivrea(108). La convenzione dalla nazione italiana contratta colla casa di Sassonia non aveva più vigore dopo che questa famiglia aveva cessato di esistere; i regni d'Italia e di Germania erano affatto l'uno dall'altro indipendenti; e veruna legge obbligava ad affidarne l'amministrazione allo stesso monarca. A fronte di così evidenti ragioni l'elezione d'un re lombardo si risguardò dai Tedeschi come un atto di ribellione; per cui si disposero a riconquistare l'Italia: e continuando in questa loro strana pretensione, trattarono sempre gl'Italiani come un popolo nemico o ribelle, che dovevasi atterrire con rigorosi castighi, e tenere sotto il giogo.
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