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      Le sottigliezze de' filosofi e l'ignoranza de' plebei avevano pure ugualmente contribuito ad alterarne la semplicità, facendo rientrare il paganesimo tutto intero in quella religione che sembrava averlo distrutto(127).
      Il più notabile cambiamento che soffrì il cristianesimo ebbe origine dalla pretesa scoperta di un'imagine di Gesù Cristo, poscia della Vergine, che si attribuirono a celeste artefice, da che non vi aveva avuta parte la mano di alcun uomo. Tali imagini ch'ebbero il loro nome da questa circostanza(128), dopo essere state l'opera del miracolo, non tardarono a farne ancor esse. Vittorie riportate sui nemici dello stato e della religione; i Persiani respinti dalle mura di Edessa; infermità risanate, e tutto ciò che può essere soltanto attribuito alla divinità, fu l'opera loro. Ben tosto si attribuì la stessa possanza ad altre imagini, comechè non ne fosse contestata, come delle prime, la celeste origine: e la religione cristiana, che per più titoli poteva essere incolpata d'avere retrogradato verso il politeismo, trovossi per quest'ultimo passo cambiata in vera idolatria(129). Si riguardarono le statue e le imagini come aventi nella materia di cui erano formate qualche cosa di divino; ed ebbero forse più onori per sè medesime che presso i pagani, indipendentemente dall'oggetto rappresentato(130).
      Intanto quasi nella medesima epoca un popolo barbaro ricevette da un ambizioso conquistatore un nuovo sistema di teismo. L'islamismo più d'ogni altra religione appoggiavasi sulla dottrina dell'umanità, e della spiritualità di Dio; onde i Musulmani manifestarono sempre un eguale orrore per l'associazione della creatura al culto dovuto soltanto al creatore, e per la rappresentazione sotto forme materiali dell'Essere, che i sensi non possono concepire, che lo spirito non può misurare.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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