I Musulmani rimproverarono i Cristiani d'idolatria, rivolsero contro di loro gli argomenti ed il ridicolo, di cui gli antichi apologisti cristiani eransi utilmente serviti contro i pagani; e questa controversia diventava tanto più umiliante per gli Ortodossi, in quanto che la loro professione di fede trovavasi in aperta contraddizione colla pratica, e che l'odio del nome d'idolatra era ancor vivo nel loro cuore quando essi medesimi meritavano di più il nome d'idolatri(131).
I Musulmani fecero ancor di più per disingannare i Cristiani, li vinsero. Il Labano miracoloso dovette fuggire innanzi a loro, ed Edessa fu presa a dispetto della sua trionfante imagine. Essi distrussero i quadri e le reliquie coll'altare che le portava, dimostrando l'impotenza dei pretesi agenti della divinità, dei santi, degli angeli, dei semidei de' cattolici e delle loro imagini(132).
Queste disfatte avevano già da qualche tempo scossa alquanto la credenza del popolo, allorchè una razza di montanari, che nell'Asia minore conservava la sua indipendenza(133), l'amore delle armi, ed una religione più vicina all'antico cristianesimo, ottenne di porre sul trono di Costantinopoli uno de' suoi capi. Fu questi Leone l'Isaurico, o l'iconoclasta, il quale segnalò il suo regno coi più violenti attacchi contro le recenti superstizioni, il culto cioè delle imagini, ed i progressi del monachismo. Quantunque provasse ancora in Oriente una resistenza che pose il suo trono in pericolo, è certo che una assai ragguardevole porzione del popolo professava le opinioni di Leone, il quale aggiungeva al vigore del suo carattere una grande abilità(134). L'Occidente era in pari tempo più addetto al culto delle imagini, e più indipendente dall'imperatore.
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