I progressi dell'ignoranza avevano accresciuta la sua potenza; egli era diventato quasi un semidio in terra specialmente pei barbari di fresco convertiti, e lontani dalla sua persona; formava centro di tutta la Chiesa, e solo egli poteva far in modo che nazioni lontane, il di cui popolo ne conosceva appena il nome, dessero prova del loro cristianesimo colla carità verso i Romani. La condotta de' pontefici ispirava rispetto, siccome i loro beneficj meritavano la riconoscenza. Forse eran essi superstiziosi, ma questa debolezza si trasforma in virtù in faccia ai popoli ugualmente superstiziosi: di costumi puri e severi, nè il lusso, nè la possanza gli avevano ancora corrotti.
Gregorio III fu il primo che invocò la protezione de' Francesi a favore della Chiesa e della repubblica romana; egli chiese a Carlo Marcello, maestro del palazzo, soccorso contro Luitprando(138). Quest'esempio fu seguito dagli altri papi qualunque volta i Lombardi minacciavano l'indipendenza di Roma. Oltre le lettere dei papi, ne esiste una dello stesso Apostolo s. Pietro, che papa Stefano II indirizzò a Pipino, Carlo e Carlomanno, ed a tutta l'universalità de' Francesi per riporre la Chiesa di Dio ed il popolo sotto la speciale loro protezione(139).
In compenso di tale protezione i papi accordarono alcune grazie ai re di Francia. Zaccaria approvò la traslazione della corona di Francia da Childerico a Pipino(140), e Stefano II incoronò quest'ultimo a Parigi l'anno 764(141). In appresso il medesimo papa elevò al rango di patrizj romani Pipino, ed i suoi due figliuoli; ed a nome della Chiesa, de' duchi, conti, tribuni, popolo ed armata di Roma, gli scrisse per impegnarlo a difendere contro Astolfo una città di cui erano creati magistrati(142).
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