Il monte Vaticano, che fin allora era fuori del circondario di Roma, fu cinto di mura, e dal suo nome chiamato la città Leonina(159). Rifece Civitavecchia rovinata dai Saraceni(160), e coll'ajuto delle repubbliche di Napoli, di Amalfi e di Gaeta, che sotto la protezione greca eransi rese libere, attaccò una nuova flotta saracena, obbligandola a ritirarsi con grave perdita. A queste gloriose azioni i suoi biografi aggiungono il racconto di alcuni miracoli, uno de' quali rese la memoria di Leone IV più illustre, che la fondazione della città cui diede il proprio nome. Il borgo dei Sassoni che prolungavasi tra la città Leonina ed il quartiere di Transtevere fu in parte consumato da un terribile incendio arrestato dalle preghiere di Leone(161): argomento della egregia opera di Raffaello conosciuta sotto il nome dell'incendio di Borgo, che vedesi nella quarta stanza del Vaticano.
Dalla deposizione dell'ultimo monarca Carlovingio fino al regno d'Ottone il grande, l'autorità dei principi che portarono momentaneamente il titolo d'imperatore, fu sempre vacillante e controversa. Frattanto Roma non facendo parte del regno d'Italia, ed essendo dipendente soltanto dall'impero, allorchè vacava l'impero ricuperava la sua indipendenza, o a dir meglio ricadeva sotto il giogo dell'oligarchia inquieta de' suoi nobili. Tra costoro quello che poteva occupare il trono pontificio, otteneva col favore delle ricchezze della Chiesa una grandissima preponderanza su tutti gli altri, ed era risguardato come capo della repubblica.
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